
Bambini allergici allo smog
Si tratta dunque di un tipo di allergia in qualche modo ‘occasionale’, in quanto scatenata dalla particolare condizione ambientale di alto grado di inquinamento dell’aria che si sta determinando nelle maggiori città, complici anche le condizioni meteo e l’assenza di pioggia. Le forme di difficoltà respiratoria che si stanno registrando in aumento tra i bambini, rileva l’esperto, ”si manifestano, ad esempio, con crisi di broncospasmo o laringospasmo”. Che fare allora in questi casi? Innanzitutto, afferma Corsello, ”bisogna accertarsi che i livelli di ossigeno per la respirazione non vadano sotto il livello di soglia, nel qual caso, e’ ovviamente necessario recarsi in ospedale. Il bambino va dunque monitorato durante queste crisi”. Quanto alla terapia, ”solitamente si procede ad una aerosolterapia o, nei casi più gravi, a terapie con adrenalina o cortisone. Il consiglio e’ comunque quello di rivolgersi sempre al pediatra al presentarsi di tali disturbi”. Ma dal presidente dei pediatri arriva anche un consiglio pratico: ”In questi giorni di emergenza smog, e’ bene far sostare i bambini il meno possibile nelle vicinanze di siti industriali ma anche nel centro delle città, dove maggiore e’ il traffico.Un’indicazione – conclude – valida soprattutto per i più piccoli”
